Il viaggio ci aiuta a costruire la nostra serenità, un passo alla volta

Avete presente quando riuscite a sperimentare una profonda sensazione di gioia per il successo di qualcun altro, quando riuscite a sorridere insieme ad un amico che ha raggiunto qualcosa che desiderava da tempo, quando vi sentite totalmente partecipi della felicità di chi avete attorno, anche se voi state vivendo un periodo assolutamente normale e privo di picchi di assoluta soddsfazione (o se, addirittura, vi trovate in difficoltà)?

Quante volte avete vissuto sulla vostra pelle una sensazione così?

Vivere la gioia di qualcun altro è stupendo. Sentirsi felici davvero per lui o per lei, è un sentimento molto intenso e splendido.

Ma non sempre questo accade.

Non tutti riescono a provare queste emozioni.

Pensateci… Si dice spesso che nel momento del bisogno reale riusciamo a comprendere chi è davvero nostro amico. Ma anche nel momento di grande successo e forte felicità accade lo stesso per alcune persone. A volte subentra l’invidia e c’è chi tende ad allontanarsi da chi sta vivendo una situazione di grande gioia, se lui/lei non sta vivendo una dinamica simile (o se sta passando un momento spiacevole).

Sarà capitato a tutti, magari, almeno una volta nella vita.

Forse, azzardo, il livello di serenità che raggiungiamo si misura anche dal grado di coinvolgimento e di gioia che riusciamo a provare nel momento in cui qualcuno al nostro fianco arriva a vivere un istante di piena felicità (mentre noi stiamo attraversando un periodo “normale” o un momento “no”).

Quando riusciamo a essere partecipi al 100% della felicità di qualcun altro, senza provare alcun tipo di frustrazione, di invidia, allora probabilmente possiamo dire di essere veramente sereni.

E questa serenità, così pura, può essere costruita, mattone dopo mattone, anche grazie al viaggio.

Il viaggio sa essere un maestro rigoroso.

Ci mette di fronte a una serie infinita di contesti differenti, semplici o difficili, a volte a delle complessità, a degli ostacoli, e non si risparmia mai, perché il suo compito è quello di insegnarci la vita.

Il viaggio ci insegna il valore del tempo slegato dal movimento delle lancette. Ci insegna che dietro un sorriso può nascondersi una tristezza abissale, ma forse non lo sapremo mai e dobbiamo imparare e leggere le parole degli sguardi. Ci insegna che speranze e promesse spesso non bastano.

Ci insegna che ogni incertezza è cibo per la nostra mente e ogni imprevisto può essere un bicchiere di vino rosso.

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Il viaggio ci aiuta a fare chiarezza quando ci troviamo in un labirinto con una sola via d’uscita e ci restituisce la tranquillità giusta per poter raccogliere le forze per prendere delle decisioni, che potrebbero rivelarsi sbagliate, ma non importa.

Il viaggio ci insegna l’autocontrollo, la consapevolezza, la capacità di emozionarci e di nutrirci di emozioni reali e prive di sentimenti negativi. Ci insegna a fare i conti con noi stessi, a capire che “la ruota gira” e, se non gira, allora si potrà cambiare comunque direzione, senza precluderci nulla.

Il viaggio tende la sua mano e ci fa salire sul treno, anche senza valigia, senza biglietto, senza destinazione fissata e senza posto prenotato, dicendoci: “prova a essere sereno, perché la vita a volte sarà così, senza posti prenotati e senza destinazione. E se vuoi raggiungere istanti di grande felicità devi saper essere sereno.”

Ed è lì che ci alleniamo ad essere sereni. A colpi di pensieri, di lacrime, se necessario, di riflessioni obbligate e naturali al tempo stesso. A colpi di paure e di domande che nascono e si spengono senza risposta.

Il viaggio incorona la nostra anima e le chiede di essere indipendente, di lasciare da parte la mente, con i suoi consigli, per un po’ e di indossare la divisa di una maestra severa, che deve farci comprendere il valore della creazione e dell’alimentazione della serenità. E per farci capire che senza la giusta determinazione il terreno potrebbe tornare arido.

Senza morbidezza, senza scuse, senza giustificazioni inutili, senza chiedere permessi, senza giocare a nascondino. Per arrivare a dare vita a un equilibrio capace di farci convivere con serenità costante.

Viaggiare ci aiuta in questo percorso, è la colonna sonora della vita. Una musica che può cambiare tutto, che ci fa spegnere il telefono e ci fa scollegare da una fetta di realtà che vede una pioggia perenne.

Fa la differenza, sempre.

Ci aiuta nella costruzione di una serenità senza cedimenti, perché fondata su un equilibrio spontaneo.

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Guardate il sorriso dei viaggiatori. Guardate i loro occhi. Ascoltateli mentre parlano, mentre vi chiedono della vostra vita, dei vostri sogni. Sono silenzi, sguardi, parole, sorrisi, così puri, così liberi da ogni forma di negatività, che non sembrano reali, ma che sono meravigliosi.

Il viaggio ci insegna a non metterci in competizione con gli altri e con le loro gioie, ma solo con le nostre ambizioni e i nostri desideri. Ci insegna a vedere come reale la sfida con noi stessi e non con chi ci circonda. E riesce a darci gli strumenti per diventare un po’ più umani, ogni giorno. Migliorando, come persone, costantemente. Senza misurare la nostra vita sulla base di quella degli altri, ma costruendo il nostro strato di serenità, le nostre fondamenta di serenità, su cui creare una struttura in grado di portarci al raggiungimento di picchi di felicità.

E ci insegna a vivere con un’assoluta partecipazione la felicità degli altri, provando anche un grandissimo sentimento di gratitudine.

Viaggiare ci aiuta a imparare a vivere veramente con pienezza e con una forte consapevolezza, perché ogni viaggio che nasce per essere fonte di riflessioni è come se rappresentasse un pezzo di vita.

La vita si riflette e si specchia nel viaggio, come la luna osserva la propria immagine sulla superficie di un lago, e ci permette di guardarla con la giusta distanza, per riflettere, senza pressioni e senza il peso del tempo e del giudizio.

Il viaggio diventa un maestro che ci interroga a sorpresa e non ammette giustificazioni, ma che ci darà sempre una seconda, una terza e una quarta possibilità.

 

 

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Redazione Zaino in Viaggio

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