Cosa Mettere nello Zaino da Trekking?

È tutto pronto, dopo tanto tempo dedicato alla preparazione fisica e alla definizione delle tappe, il grande trekking che progettavate da mesi è ormai alle porte. Domattina ci si alzerà presto per partire e vivere un’avventura straordinaria. Mille emozioni riempiono lo spirito: “ce la farò?”, “sono abbastanza pronto?”. I minuti passano inesorabili e, per qualche secondo, il tempo sembra fermarsi. Uno sguardo allo zaino, ancora vuoto, e capite che per i prossimi giorni sarà il vostro migliore amico. Ora, però, è il momento di riempirlo e di farlo anche con una certa cura, per non dimenticare a casa niente che possa poi servire.

Ma da dove cominciare? Cosa deve assolutamente essere portato e cosa, invece, può essere tralasciato o messo in secondo piano? Sono domande legittime, specialmente se è la prima volta che si parte per un viaggio simile. In questo articolo, abbiamo pensato proprio di rispondere a questi quesiti, in modo da dare anche ai non addetti ai lavori una panoramica chiara di come preparare uno zaino da trekking.

Buona lettura!

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Alcuni falsi miti sullo zaino da trekking ed il suo contenuto

Prima di stilare una lista di tutti gli oggetti necessari, abbiamo pensato che potesse essere interessante vedere alcuni dei falsi miti relativi a questo aspetto del viaggio. Troppo spesso, infatti, vediamo viaggiatori alle prime armi un po’ confusi per le tante notizie contrastanti con cui si imbattono. Ecco, dunque, alcune credenze che è meglio abbandonare fin da subito, per poter fare un trekking in completa autonomia e serenità.

Falso mito #1: È necessario acquistare l’attrezzatura da trekking più recente e più costosa

È vero che alcune tecnologie di abbigliamento da trekking sono particolarmente utili per via della loro leggerezza, resistenza al vento, impermeabilità e repellenza all’acqua (come avviene per capi in GoreTex, pile, Polartec, ecc.). Tuttavia, suggeriamo di concentrarsi sulle basi del trekking, prima di passare alla ricerca di strumenti e prodotti più elaborati. Pertanto, assicuratevi di disporre semplicemente di abbigliamento comodo, traspirante, leggero e, soprattutto, che sia facile da riporre nello zaino. Infatti, molto probabilmente non stai per scalare il Monte Everest, quindi anche dell’attrezzatura di livello medio può andare bene. Se da una parte, molti viaggiatori vogliono sentirsi professionali e amano ricercare strumenti di alto profilo, ci sono anche escursionisti più orientati ad uno stile minimale, che potrebbero cadere in questo falso mito e spendere più del necessario. Ovviamente, un occhio va sempre verso la qualità, che deve essere buona. Ciononostante, non lasciatevi ingannare: non sempre è l’oggetto più caro ad essere il migliore.

Falso mito #2. Bisogna avere tutto il materiale fin da subito

Per ogni viaggio che si decide di intraprendere, ci sarà, senza ombra di dubbio, la possibilità di noleggiare o acquistare strumenti per integrare il proprio kit da trekking al momento dell’occorrenza. Ad esempio, per alcuni può non essere proprio pratico portare sulle spalle ingombranti pantaloni impermeabili, quando ci si trova a doverli utilizzare solo molto raramente. Lo stesso vale per bastoni da passeggio e sacchi a pelo. Il nostro consiglio è quello di fare una ricerca e scoprire quali attrezzature sono acquistabili presso i rifugi o punti di ristoro lungo il percorso: rimarrete stupiti dalla grande quantità di materiale che potrete lasciare a casa. Tuttavia, nel caso in cui si sia incerti sulla presenza o meno, ad esempio, di negozi dedicati lungo il percorso, è sempre bene avere con sé del materiale in più, piuttosto che trovarsi in difficoltà nel momento del bisogno.

Falso mito #3. Quando si fa trekking è obbligatorio dormire in tenda

Questo è del tutto soggettivo e dipende dalla definizione di trekking a cui si fa riferimento. È vero che il campeggio ed il trasporto di tutta la tua attrezzatura possono darti un maggiore senso di indipendenza e realizzazione e permetterti di immergerti più profondamente nella natura. Tuttavia, siamo contrari all’affermazione secondo cui il dormire in tenda equivale ad una migliore esperienza del mondo del trekking.

È l’esperienza combinata della natura e delle persone (e della natura umana che risponde all’ambiente circostante) che troviamo veramente positiva per l’anima. Stare all’aria aperta accomuna le persone e crediamo che cercare di differenziare il vero amante del trekking dall’amatore sia poco produttivo ed edificante.

Come si applica questo discorso al contenuto dello zaino da trekking? Semplice. Non ci si deve sentire obbligati ad avere con sé una tenda ed un sacco a pelo, ma si può anche optare per sistemazioni più comode, come ostelli ed hotel. Il viaggio è strettamente personale e la scelta del materiale rappresenta una scelta altrettanto individuale.

Tre principi per riempire il proprio zaino da trekking

In questa seconda parte dell’articolo, andiamo a vedere tre semplici consigli che ci sono stati molto utili in diverse occasioni. Quando si deve preparare uno zaino per un trekking, infatti, non ci si deve limitare solo ad inserire il materiale, ma bisogna anche pensare all’organizzazione dello stesso. Avere uno zaino ben strutturato è, senza ombra di dubbio, un passo importante verso un viaggio sereno e privo di intoppi.

Principio #1 Il segreto è nella stratificazione

Questo è vero in tutti i tipi di viaggio, sia per quelli a lungo termine sia per quelli più corti, ma soprattutto per il trekking in alta quota. Le temperature possono cambiare molto drasticamente nel corso della giornata ed è bene essere in grado di reagire in tempo. Infatti, anche se le giornate sono calde a bassa quota, le notti potrebbero essere ancora fredde, nonostante si stia avvicinando l’estate. Per questa ragione, consigliamo sempre di tenere un capo caldo in cima al proprio zaino, in modo da poterlo indossare rapidamente in caso di bisogno. Quando la temperatura cala, l’ultima cosa che si vuole è dover passare del tempo a rovistare sotto una montagna di accessori ed oggetti, nella speranza di trovare ciò che serve.

Principio #2 Tenere separati i capi sporchi da quelli puliti

Lo sporco è contagioso, c’è poco da fare. Si tratta di un problema che, prima o poi, ogni viaggiatore professionista impara a sue spese. Quando si prepara uno zaino da trekking è molto importante separare per bene, tramite delle buste trasparenti ermetiche gli indumenti puliti da tutto il resto. Questi vestiti saranno asciutti (molto importante se troverai neve o pioggia durante il giorno), comodi e pronti all’uso. La stessa procedura consigliamo di farla per il pigiama o, comunque, per i capi che indosserete durante la notte. Un piccolo trucco che ci è stato utile è quello di mettere un cambio completo sul fondo dello zaino. In questo modo, infatti, avrete degli indumenti “di scorta” pronti all’uso in caso di necessità e che non creano problemi “organizzativi” nel caso in cui si rivelino superflui.

 

Principio#3 Lava la sera e asciuga di giorno

Il terzo principio che ci è stato utile in molte occasioni è quello di lavare gli indumenti sporchi la sera ed appenderli all’esterno dello zaino durante il giorno per farli asciugare. Sicuramente questo stratagemma permette di affrontare viaggi lunghi anche con solo due cambi (uno in uso e l’altro ad asciugare), ma consigliamo comunque di portare con sé qualche maglia e pantalone in più. Questo perchè, in caso di pioggia o clima umido, sarà difficile che gli indumenti siano pronti per il giorno dopo, anche dopo tante ore di cammino. Si tratta, comunque, di scelte personali: a noi piace avere la certezza di disporre di vestiti puliti per la tappa successiva.

Cosa mettere nello zaino da trekking?

In questa terza parte andiamo a vedere nel dettaglio cosa portare con sé per un trekking di media durata. Nella lista abbiamo deciso di includere anche il materiale necessario per dormire in campeggio, dato che molti viaggiatori amano trascorrere le notti nella natura. Come abbiamo già detto, però, esistono anche molti escursionisti che preferisco pernottare in rifugi ed alberghi. Inoltre, non sono stati inseriti i vestiti “standard”, in quanto ognuno deve trovare la combinazione che funziona meglio per sé. Di seguito, dunque, troverete tutti gli accessori “meno comuni”, che potrebbero sfuggire ai meno esperti.

  1. Una tenda di piccole dimensioni

Questo è un oggetto pesante, ma un solido rifugio è un must per tenerti caldo e asciutto nelle notti passate in mezzo al verde. Cerca di acquistare un modello che sia spazioso e leggero, in grado di essere contenuta comodamente nello zaino. Un consiglio: molti produttori predispongono un aggancio esterno per fissare sacchi a pelo e piccole canadesi.

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  1. Un sacco a pelo

Sicuramente se si decide di dormire in tenda c’è bisogno un sacco a pelo di alta qualità. Molti viaggiatori professionisti sono giunti alla conclusione che che un modello in grado di resistere fino allo zero termico sia più che sufficiente per le avventure più comuni. Tenendo conto, poi, che i trekking vengono svolti principalmente in estate, il freddo raramente sarà un problema.

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  1. Bastoncini da trekking

Alcune persone non credono nei bastoncini da trekking, ma la maggior parte degli escursionisti è d’accordo nell’ammettere una differenza sia in termini di stabilità, sia di dispendio energetico. Aiutano anche a proteggere le ginocchia dal peso dello zaino e permettono di muoversi agilmente su terreni pericolosi. La nostra raccomandazione è quella di acquistare dei bastoncini pieghevoli, in modo da poterli riporre facilmente nello zaino nei momenti in cui non vengono utilizzati.

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  1. Un sistema di purificazione dell’acqua

Avere con sé almeno una forma di purificazione dell’acqua è essenziale per un trekking sereno, specialmente lungo rotte famose che spesso presentano fonti piene di rifiuti umani ed impurità. Il purificatore d’acqua torna utile anche per bere dai lavandini in tutta tranquillità, senza preoccuparsi di incorrere in problemi di salute. Consigliamo un modello elettrico, funzionante tramite batterie, in quanto presenta generalmente una precisione superiore.

  1. Biancheria intima termica

Anche in caso di alte temperature, si tratta di uno strato importante per dormire, poiché i gradi calano rapidamente con l’avvicinarsi della notte. In genere si può decidere di utilizzare solo i pantaloni termici ed affidarsi ad una combinazione di maglietta a maniche lunghe, felpa con cappuccio a mezza manica, giacca a vento e piumino per la parte superiore del mio corpo, chiaramente in base alle condizioni meteo.

  1. Un berretto per proteggersi dal sole

Piuttosto che un berretto con una visiera semplice, consigliamo di usarne uno che offra una protezione a 360 gradi. Per capirsi meglio, il modello da “pescatore” è perfetto, anche se esteticamente non il migliore

  1. Almeno due powerbank (caricabatteria portatili)

Trovare una presa elettrica non è sempre scontato, soprattutto se si decide di dormire in tenda o in ostello. Al giorno d’oggi, tuttavia, avere i dispositivi carichi è essenziale per poter rimanere in contatto con con i propri cari e, in caso, per richiedere aiuto. Per questa ragione pensiamo che avere con sé due powerbank sia fondamentale per garantirsi di essere sempre in sicurezza e poter viaggiare con la libertà mentale che tanto si desidera.

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  1. Un piccolo fornelletto

Avrai bisogno di qualcosa per cucinare il cibo mentre sei là fuori. Il metodo preferito dai viaggiatori professionisti è quello di alimentarsi solamente con cose che richiedono al massimo un po’ di acqua bollente o, comunque, una cottura molto breve. I negozi specializzati in equipaggiamento per escursioni e trekking hanno sempre dei fornelletti portatili e poco pesanti, perfetti per viaggi di media durata.

Ovviamente, si può sempre decidere di affidarsi ai rifugi o ristori lungo il percorso, anche se molti preferiscono avere con sé le proprie provviste.

  1. Una lampada frontale

L’ultimo oggetto che pensiamo non possa mancare all’interno di uno zaino da trekking è una buona lampada frontale. Infatti, anche se non si pianifica di muoversi durante la notte, l’ultima cosa che si vuole è trovarsi in difficoltà perchè il buio sta calando e non si ha a disposizione una fonte di luce. Abbiamo recensito diversi modelli nel corso del tempo e, in particolare, vi consigliamo di dare un’occhiata alle Petzl Nano Plus, davvero un ottimo strumento.

 

Siamo giunti alla conclusione di questo articolo. Speriamo che possa avervi dato degli spunti interessanti per il vostro prossimo trekking. Siamo molto curiosi di sapere quali sono i vostri accessori preferiti da non lasciare a casa durante le escursioni!

 

Articolo di Daniel Zanatta

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