Non c’è tempo. Viaggia.

Non c’è tempo.

Questa è la frase che accompagna ogni mia azione, ogni volta che sono di fronte a una scelta da prendere e c’è un rischio da correre per poter progredire, per poter crescere, oppure ogni volta che bisogna decidedere se fare qualcosa, dentro o fuori. Veloce.

Non c’è tempo.

Non c’è tempo, non è vero che la clessidra è vuota e che qualcuno si è scordato di metterci dentro la sabbia.

La clessidra è già piena di sabbia e non ci sono altri sacchi per riempirla quando finisce. La sabbia scivola via, corre, non aspetta i nostri “se”, i nostri “domani”.

Ma non è finita qui.

La clessidra non viene più capovolta. Finita la sabbia, ciao. 

Per questo non c’è tempo. Davvero. Non è uno scherzo.

Non c’è tempo per aspettare di prendere quel biglietto per il prossimo viaggio, non c’è tempo di dire “aspetta ancora” a quell’amica che ci ha chiesto di partire con lei per un’avventura zaino in spalla, non c’è tempo per rimandare troppo a lungo la visita di quella meta che stiamo sognando da troppi mesi o anni.

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No, calma, non sto dicendo di “mollare tutto” e partire ora, andare in aeroporto e saltare sul primo volo. Non sono folle. So cosa significa avere responsabilità da rispettare, lavori da portare a termine, spese, ecc. Lo so bene.

Ho un’attività in proprio, ho una casa, ho bollette, spese e quant’altro. Come tutti. E non sono nessuno. Nessuno.

Ma una cosa la vita me l’ha insegnata. E mi ha detto – anzi, urlato contro – che non c’è tempo.

Me l’ha ricordato quando ho dovuto salutare un genitore troppo presto, all’improvviso.

Ognuno ha le proprie rivelazioni, quei momenti in cui tutto appare più chiaro, in cui quel famoso disegno di cui tanti parlano sembra davvero che esista. Magari non sono molti e capitano raramente, ma quando capitano allora tutto cambia e non si può fingere che non siano accaduti.

Guardiamoci allo specchio, chiediamo gentilmente a quel velo di “storie” e di bugie di cadere e di lasciare spazio per una volta a quella voce fuori dal coro, che però potrebbe salvarci la vita, letteralmente.

NON abbiamo tempo.

Ripeterlo è una boccata d’aria fresca, anche se ci mette in allerta, perché non è semplice convincersi che è realmente così.

Ed è un grido di GIOIA pura, di forza, di energia, di positività infinita.

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Non è negativo o pessimista, anzi.

E non è nemmeno una frase motivazionale o cose simili.

Semplicemente è la realtà.

Ricordarsi di non avere tempo è meraviglioso, perché siamo spinti a FARE, a VIAGGIARE, a VIVERE.

Viaggiare, sì, anche.

Forse viaggiare è uno dei modi più belli per celebrare il nostro tempo.

Forse è uno dei modi più belli per cercare di dilatare questo tempo, senza combatterlo, senza opporgli resistenza, perché in fondo qui non ci sono guerre da fare.

Forse è uno dei modi più puri per rispettarlo fino in fondo.

Non so se accade anche a voi, ma sono quasi certa che per molte persone, per molti appassionati viaggiatori, è proprio così: quando qualcuno chiede di pensare a un ricordo splendido, che resterà per sempre con noi, una delle prime cose che ci viene in mente riguarda un viaggio.

Non è vero?

Qualcosa che abbiamo vissuto lontano dalla nostra routine, immersi in una cultura diversa, circondati da qualcosa di sconosciuto, ma che può essere chiamato “casa”, perché alla fine non c’è altro modo per definirlo.

Ci ricordiamo esattamente di quelle sensazioni che abbiamo provato, perché sono diverse e hanno una dimensione particolare.

Qualcosa che ha preso la nostra anima a l’ha portata a un altro livello di profondità e di sensibilità, qualcosa che le ha sussurrato di lasciarsi andare, finalmente, di accogliere, semplicemente, senza pregiudizi e senza limitazioni.

Viaggiare è uno dei modi migliori per rispondere con fermezza e con energia al “non c’è tempo”.

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Non ci sono ricette, non ci sono formule, segreti o bacchette magiche. Niente di tutto questo.

So solo che quando faccio il grande errore di aspettare e rimandare di fare qualcosa, che sia un viaggio o altro, per paure o per timori infondati, allora mi obbligo a tornare su quel pensiero, perché è una delle poche cose vere che ho imparato: “Non c’è mai tempo“.

E – se le condizioni di base per dire “sì” ci sono – allora, basta. Si fa.

Quante volte ho detto “domani”.

Quante volte ho detto “aspetta”.

Lo facciamo tutti. E cerchiamo delle giustificazioni (anche se magari in quel preciso momento non esistono delle condizioni limitanti per fare quel qualcosa che vorremmo fare). Ci diamo una pacca sulla spalla e va bene così.

Ma no, quando ci accorgiamo che sta per arrivare la pacca sulla spalla, subito dopo la giustificazione, fermiamoci. E ricordiamoci che “non c’è tempo”.

Concediamoci – nel limite del possibile – più tempo per viaggiare.

Facciamolo per la nostra vita, per il rispetto nei confronti del nostro tempo e della nostra anima.

(e se qualcuno sta pensando “Ma ci vogliono tanti soldi per viaggiare!”, ricordatevi che questa frase ha un unico nome: “scusa” 😉 tra voli ultra low cost e couchsurfing non ci sono giustificazioni)

Se l’anima chiede più viaggi, troviamo il tempo di darle ascolto.

C’è chi dice “eh, ma non è necessario“.

Certo, non è necessario per la nostra salute e sopravvivenza, come può essere l’azione di nutrirsi. Ma allora dovremmo costringerci a rimandare tutto ciò che non è necessario? Anche questo ha un prezzo da pagare. Ed è piuttosto alto.

Rimandare costantemente la realizzazione di ciò che amiamo ha un prezzo altissimo da pagare.

L’infelicità, la frustrazione, la sensazione di perdersi sempre qualcosa. Vi sembra poco?

Fare in modo che il nostro spirito di viaggiatori e la nostra anima siano appagati non è da irresponsabili, ma è qualcosa che dobbiamo a noi stessi.

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Quando vi dicono – con quel tono accusatorio – “Ma sei sempre in giro?” (e chi viaggia spesso, sa di cosa parlo), voi chiedete semplicemente “Perché non dovrei?”.

Se guardate negli occhi le persone che viaggiano spesso noterete che hanno una luce bellissima. Non è semplice da spiegare, ma è come se avessero interiorizzato completamente la felicità. E non c’è nulla di meglio.

Per questo, quando stiamo per rimandare per l’ennesima volta quel viaggio a cui teniamo, chiediamoci se tutti i motivi per cui lo stiamo facendo sono davvero motivi validi, o se ci stiamo solo raccontando delle scuse rassicuranti (ma sempre scuse rimangono, ricordiamocelo).

E proviamo a ripeterci che “non c’è tempo”.

Non c’è mai tempo.

Ma è bellissimo così.

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Redazione Zaino in Viaggio

I viaggi sono la nostra più grande passione. Basta uno zaino, un biglietto aereo, una fotocamera e via, si parte.

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